Il nuovo stadio della Roma favorirà l’Expo

Lo stadio della Roma si farà a Pietralata, quadrante est della città, lungo l’asse che porta alla zona dove dovrebbe sorgere l’insediamento di Expo 2030. E se non ci saranno intoppi, tutto sarà pronto nel 2026. L’accordo tra Campidoglio e società di calcio è stato raggiunto, la zona individuata; ma nessuno si nasconde che ci saranno tanti problemi da risolvere. L’importante è la volontà di fare e fare in fretta.

La borgata di Pietralata sorge tra la via Nomentana e la via Prenestina. Nacque per ospitare gli abitanti di Borgo e del centro storico, sfollati per gli sventramenti compiuti nella Capitale negli anni ‘30. Le baracche esistenti vennero sostituite dai “lotti”, edifici di uno o due piani. Poi, nel primo dopoguerra e fino agli anni ‘70, Pietralata fu soggetta a una intensa speculazione edilizia: tanta gente, poche infrastrutture. La zona rientra nel Programma Integrato della Città da Ristrutturare (Delibera della Giunta nel 2006, Programma definitivo 2011): basta andare sul sito del Comune e cliccare”Pietralata” per vedere interventi, progetti, stanziamenti. Purtroppo, ci si imbatte anche in critiche feroci sulla vivibilità del rione, sui trasporti pubblici in particolare. La fermata della metropolitana “Pietralata-Quintiliani” viene descritta come un Far West urbano raccapricciante.

Costruire a Pietralata lo stadio della Roma può davvero dare una spinta alla riqualificazione della zona, sempre che autodemolitori, capannoni per la vendita di materiali edili e zone malsane e malfamate  si trasformino in aree verdi attrezzate, magari con una accessibilità diretta al Parco dell’Aniene. A ottobre dell’anno prossimo l’Urbe verrà sottoposta a una scrupolosa verifica delle condizioni reali del quadrante cittadino destinato ad accogliere eventualmente l’Expo. Le iniziative per il Giubileo del 2025 e i lavori preparatori per l’intera zona destinata alla realizzazione entro il 2026 del nuovo stadio potrebbero convincere gli ispettori del Bie (Bureau international des Expositions) che la Città Eterna potrebbe essere in grado di ospitare l’Esposizione Universale del 2030. Ma occorre davvero darsi subito da fare…

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