In pratica, un’intera città dentro un cubo. In Arabia Saudita i regnanti hanno deciso che con loro il futuribile è già realtà. A Jedda verrà costruito un edificio a forma di cubo – il Mukaab – che potrebbe contenere nel proprio interno venti Empire State Building. Per avvicinarci di più all’idea di questo palazzo-città è sufficiente la misura di ciascuno dei sei lati: 500 metri! Mezzo chilometro quindi, in altezza, in lunghezza e in profondità. Gli ideatori sono all’opera convinti che il progetto potrà offrire “ambienti in continua evoluzione” grazie a tecnologie digitali e virtuali per creare immagini olografiche. In parole più semplici: più di centomila abitazioni, 9.000 camere d’albergo, circa un milione e mezzo di metri quadrati destinati ad uffici, poco meno per gli spazi commerciali, mentre alle “strutture comunitarie” saranno destinati un milione e 800.000 metri quadrati. Aree verdi, percorsi pedonali e ciclabili che consentiranno di raggiungere ogni punto della struttura in meno di un quarto d’ora. Il tutto per uno stile di vita più sano, grazie anche a 80 luoghi di intrattenimento, teatri e musei. The Cube sorgerà a nord ovest della metropoli, per agevolare la crescita di quartieri cittadini che in venti minuti d’automobile consentiranno di arrivare all’aeroporto internazionale.
Il principe ereditario Mohammad bin Salman garantisce che “The Cube” sarà pronto entro il 2030. Data che coincide – non a caso – con l’edizione dell’Expo per la quale i sauditi sono in corsa con la capitale Riyad da grandi favoriti. Se le scadenze verranno rispettate sarà già stata completata l’altra meraviglia, “The Line”, la città orizzontale lunga 170 chilometri, con base di partenza il nord del mar Rosso dove sta sorgendo Exagon, non lontana da Suez, la città-porto più grande del mondo. Nel 2029, l’Arabia ospiterà i giochi invernali d’Oriente a Trojena, un’altra città tutta da costruire ma dedicata esclusivamente agli sport della neve. Ovviamente, i sauditi contano di ospitare anche i mondiali di calcio (sempre nel 2030), confidando molto sul loro “ambasciatore” Cristiano Ronaldo, incaricato di “convincere” i vertici della Fifa a far tornare in Arabia il campionato che vanta il massimo dell’audience televisiva nel mondo.
Ecco con quale super-potenza il sindaco di Roma Roberto Gualtieri se la dovrà vedere per far trionfare la candidatura della Città Eterna: uno stato che ha una visione concreta del futuro e che può contare su limiti di spesa praticamente infiniti. Il nostro Comitato ospiterà gli ispettori il 21 aprile e non possiamo immaginare a quali artifizi dovrà ricorrere per attenuare l’impatto negativo dell’attuale decoro urbano. Quanto alle alleanze politiche (che sono determinanti nella votazione fissata al prossimo novembre), ha sollevato plausi e qualche perplessità l’iniziativa della Meloni di proporre una stretta collaborazione per l’Expo proprio all’Ucraina: la loro Odessa è una delle quattro candidate in lizza e, se non riuscisse a spuntarla, a Roma avrà sempre spazi, utilità e posti in prima fila…