Le altre Expo di fine ‘800

La seconda Grande Esposizione Universale si svolse nel 1855 a Parigi, quattro anni dopo quella di Londra. Fu l’imperatore francese Napoleone III a volerla più grande e più bella. Quindi, non solo prodotti agricoli e industriali, ma anche belle arti, manufatti della creatività francese e nuove invenzioni in tutti i campi. E così finirono in bella mostra lo specchio più grande del mondo della Saint Gobain, il pendolo di Foucault, il primo tosaerba in assoluto, la lavatrice di Moore, la prima macchina da cucire non industriale di Singer, la prima bambola parlante, uno dei primi veicoli a petrolio e il revolver di Samuel Colt. Apparvero anche numerose innovazioni scientifiche e mediche, il previsto cavo telegrafico transatlantico che presto avrebbe collegato l’Europa e il Nord America, nonché una retrospettiva completa di Jean-Auguste-Dominique Ingres, oltre a 35 dipinti di Eugène Delacroix.

L’Expo non ebbe il successo sperato anche perché scoppiò la guerra di Crimea, non si presentarono i russi, ci furono troppi ritardi nella costruzione degli edifici. Il più maestoso fu il Palazzo dell’Industria: 252 metri di diametro con una larghezza di 108 metri e un immenso soffitto di vetro sostenuto da travi in ​​ferro battuto e sorretto da colonne in ghisa. Ma non bastava per accogliere i 24 mila espositori. Nacquero diversi annessi per ospitare gli strumenti più grandi, le opere artistiche e le stravaganze, come una macchina che ogni ora faceva 2000 caffè, una ricostruzione della Bastiglia, un giardino zoologico e un villaggio africano con centinaia di uomini di colore.

Il 15 novembre del 1855, nella navata del gigantesco Palazzo del’Industria, l’imperatore Napoleone III assegnò quasi undicimila medaglie, tra cui una per Adolphe Sax, l’inventore belga del sassofono. Un magnifico concerto diretto da Hector Berlioz chiuse la cerimonia, con brani di Mozart, Glück, Rossini, Meyerbeer e Beethoven. In sei mesi, l’Expo ospitò più di cinque milioni di visitatori e dette praticamente inizio alla rivalità con Londra che si affrettò a realizzare una nuova edizione nel 1862 mentre la capitale francese replicò con altre quattro (1867, 1878, 1889 e 1900). In occasione degli ultimi eventi di fine secolo venne edificata la Tour Eiffel, alta più di 300 metri e che doveva poi essere smontata. Ma a furor di popolo rimase al suo posto ed è oggi in tutto il mondo (come il Colosseo per Roma) il simbolo della città.

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