Padiglioni Expo con gli stadi di calcio?

E se cominciassimo a sfruttare stadi di calcio “mobili” anche per manifestazioni limitate nel tempo come le Esposizioni universali? In Qatar, la partita inaugurale dei Mondiali si disputerà il 20 novembre nel complesso Al Bayt. L’infrastruttura combina in modo straordinario tradizione e innovazione. Situato ad Al Khor, 46 km a nord di Doha, lo stadio s’ispira alle “bayt al sha’ar”, le tende storicamente utilizzate dai popoli nomadi del Qatar. Potrà ospitare 60 mila persone ed è stato progettato per essere in parte smontato e rimontato altrove una volta terminati i Mondiali. La sua struttura è costruita in modo che la capacità possa essere ridotta a 32 mila posti, convertendo una parte in hotel e un’altra in shopping center. Il terzo anello, invece, è progettato e costruito in carpenteria metallica per essere smontato e utilizzato per altre infrastrutture.

La stadio è opera di WeBuild, la grande società italiana nata del gruppo Salini-Impregilo, i cui tecnici hanno dovuto affrontare e risolvere il problema delle proibitive condizioni climatiche della zona per giocatori e pubblico. Sono stati usati polimeri speciali nei rivestimenti esterni e modernissime tecnologie per il controllo della temperatura all’interno. Sotto le sedie degli spettatori vi sono prese di ventilazione che creano una bolla di aria refrigerata. Nella tenda-stadio Al Bayt, oltre alla partita d’esordio dei mondiali, si disputeranno altre nove partite che saranno seguite da oltre mezzo milione di spettatori. Tutti seduti e refrigerati.

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