Visita ispettiva in corso, speranze e timori

È cominciata la visita a Roma della commissione ispettiva del Bie, l’ufficio internazionale che a novembre dovrà proclamare quale città è stata scelta (una nazione, un voto) per ospitare l’Expo 2030. I commissari incontreranno il nostro Comitato, visiteranno la località prescelta (intorno a Tor Vergata, quadrante est), esamineranno il progetto e lo confronteranno con la fattibilità e il futuro utilizzo. Certo, oggi sul posto c’è poco o niente; e quel poco lascia interdetti. Spicca su tutto la Vela di Calatrava, un’opera grandiosa e incompiuta, lasciata marcire, testimonianza della totale insipienza dei nostri governanti. Abbatterla sarebbe costata quasi di più del tentativo di riutilizzarla e così, rimessa a posto, potrebbe diventare il simbolo di ExpoRoma2030. Ma anche se fosse la Capitale a ospitare la kermesse, il “monumento-simbolo” dell’esposizione rischia di essere invece l’immensa torre di evaporazione, alta più del Colosseo e svettante su Roma con la sua nuvola di vapori.

Intanto, in concomitanza con la visita ispettiva, è partita la campagna che mira alla “centralità dell’elemento umano”. Di che si tratta? Spiega il sito ufficiale: “Una bambina “gigante” pianta un albero tra la storia di Roma al Colosseo. Una pittrice, sempre versione gigante, ridipinge il Gazometro. Tre ragazzi siedono sul Parco dell’acquedotto. Tutti accompagnati dal claim HUMANLANDS”. Prima che vi stropicciate gli occhi e ricominciate a leggere di nuovo perché non avete capito, diciamo subito che Humanlands “è un neologismo coniato appositamente per sostenere la candidatura di Expo 2030 Roma ed il suo tema “People and Territories”. Expo sarà a tutti gli effetti un’occasione per iniziare a immaginare nuovi territori a misura d’uomo e nuove relazioni tra noi e i nostri habitat”.

In realtà Humanlands è una grossa società di comunicazione che ha derivato il nome da altre iniziative presenti su Internet. Poi: “la bambina al Colosseo rappresenta l’area di rigenerazione del territorio e di politiche ambientali. I tre ragazzi all’ Acquedotto esprimono l’innovazione e le nuove
soluzioni per l’accessibilità e la mobilità. La ragazza al Gazometro rappresenta il tema dell’inclusione e di espressioni culturali ed artistiche”.

Le tre immagini di questa campagna sono intriganti, ma servirebbe una spiegazione per capirle in profondo. Basta, i commenti all’operato del Comitato finiscono qui. L’ispezione è in corso, terminerà il 21 aprile, Natale di Roma. I rivali di Riyad sghignazzano. Che Dio ce la mandi buona.

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