Quanti saranno i visitatori di “Osaka-Kansai Expo”? L’evento si svolgerà sull’isola artificiale di Yumeshima dove, dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, sono attese 28,2 milioni di persone (tre milioni e mezzo di stranieri). E cosa succederà nelle ore di punta e nei giorni di massimo affollamento all’Expo, quando agli ingressi si presenteranno 285.000 visitatori? Gli organizzatori hanno cominciato per tempo a studiare il problema, soprattutto per impedire che la città si blocchi: le isole artificiali hanno vie di accesso limitate e gli ingorghi potrebbero ripercuotersi sulle attività socio-economiche come il pendolarismo al lavoro e la scuola.
Algoritmi e calcoli complessi hanno consentito di stabilire che il tasso di congestione si potrà limitare al 150%. Quindi, se l’affluenza massima giornaliera toccherà la punta di 285.000 visitatori, l’optimum sarà distribuire 118.000 persone su metro e ferrovie (41%), 62.000 sui bus navetta (22%) e 105.000 (37%) su taxi e auto private. Il tutto sarà facilitato grazie alle vetture a guida autonoma, alle auto volanti e a una applicazione collegata alla prenotazione anticipata dei biglietti di ingresso che fornirà anche l’indicazione del percorso migliore. Nei sei mesi dell’Expo, telelavoro e orari scaglionati potranno evitare gli ingorghi nelle ore di punta.
Tutto calcolato e problema risolto? É presto per dirlo, ma di sicuro gli organizzatori giapponesi stanno dimostrando di avere ben presenti quali potrebbero essere le difficoltà e quali gli strumenti per affrontarle. Roma Expo 2030 (ove fosse la Città Eterna a essere prescelta) avrà problemi analoghi, se non maggiori: perché un conto è organizzare la kermesse su un’isola artificiale, ben altro conto sarà farlo su un quadrante dell’Urbe che va rigenerato. E con esso trasporti, parcheggi, nuove metropolitane, tessuto cittadino e spirito di collaborazione che – sinceramente – oggi mancano assai.