Ryad si prende anche i mondiali di calcio

Anche i mondiali di calcio 2034. L’Arabia Saudita non ha più avversari nemmeno per l’evento numero uno al mondo, la manifestazione che fa registrare il più alto numero di spettatori, oltre cinque miliardi di persone a guardare le partite in tv. C’era soltanto un’altra nazione – l’Australia – a contendere l’aggiudicazione del campionato; ma si è ritirata prima ancora che la Fifa prendesse la decisione. 

Cosa che avremmo dovuto fare anche noi sul fronte Expo 2030, invece di andare incontro a una sconfitta annunciata da mesi e a spese ingenti in campagne di promozione che non fruttano nemmeno un voto. Il 28 novembre avremo il verdetto e gli unici a esultare saranno i sauditi che, tanto per non farsi mancare niente, pubblicizzano la loro nazione sulle maglie da gioco della Città Eterna, loro docile avversaria per la scelta finale.

Per vincere al primo turno Ryad avrà bisogno dei due terzi dei 191 voti dei paesi aderenti all’organismo ufficiale. Dopo il primo scrutinio, la terza contendente in classifica verrà eliminata. Con ogni probabilità sarà la città sudcoreana di Busan. E a quel punto, ballottaggio: Ryad dovrà vedersela con Roma. Sei mesi fa gli arabi già andavano dicendo di avere in tasca 120 voti a favore. Ma il nostro Comitato ha lo stesso continuato in una battaglia chiaramente perduta. Coinvolgendo nella débâcle il capo dello Stato e la presidente del Consiglio, il governatore del Lazio e il sindaco, artisti e ballerine. Ma non i romani,  che a un’Expo 2030 a Tor Vergata, oltre il Raccordo anulare, e a un progetto poco realistico non hanno mai creduto.

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